Il Castello di Borgo Maggiore

BORGO

Oltre al nucleo di città, il territorio attorno si sviluppava su 26 km quadrati suddiviso in dieci gualdarie (dal termine tedesco wald = bosco), che erano; Castello e Piagge di San Marino, Tesano, Montecucco Castiglione, Casole, San Giovanni Sotto Le Penne, Pietra Minuta, Valdragone, Sterpeto Piandavello, Domagnano, Cailungo e Bauti, Gavigliano e Sub Monte.

Il primo documento che riporta il nome di Borgo di San Marino risale al 1244 con un accordo tra due signori per un canone sul diritto di passo. Nel documento viene riportata, inoltre, la cadenza annuale del mercato nel giorno di mercoledì.

Nel 1339 il Mercatale era protetto da cinte murarie, la parte chiusa era quella a ridosso del monte da sopra piazza Garibaldi, in su vi è un tessuto diverso, con strade pedonali, una zona chiusa e difendibile collegata con Città attraverso la costa del Arnella (da Orniello pianta che fiancheggiava la strada).

Nella stampa del Mortier si vede un edificio che svetta su gli altri ed assomiglia alla Porta della Rupe e di San Francesco e doveva trovarsi dove ora c’è la torre civica dell’orologio, nel punto dove via Valdes de Carli si incontra con l’attuale centro naturalistico. Ne danno conferma il catasto Pelacchi ed un progetto del 1838 per la realizzazione della strada tra Città e Borgo, dipinto del Retrosi.

Nel 1338 il Delfico ci riporta l’anno di fondazione dell’ospedale di Santa Maria e Sant’Antonio (ospedale inteso come luogo di accoglienza per viaggiatori malati e bambini), lo si distingue nel catasto pelacchi nella contrada San’Antonio sopra via Mengozzi ed apparteneva alla Compagnia del Santo Sacramento di San Marino.

Da metà dell’800’ si hanno nuovi edifici civili nel catasto montanari. Nel 1865 troviamo, già esistente dal 1839, il Palazzo Pubblico dell’Abbondanza che venne concesso alla società del teatrino di borgo e nel 1865 venne adibito a caserma, a teatro e a magazzini. Il secondo edificio è l’attuale Osteria da Lino ed era riservato alla Camera di San Marino, al Tribunale ed un locale veniva usato come scuola già dal 1845.

Nel 1865 Reffi crea i murelli che collegano le 2 piazze e nel 1872 viene inaugurato il Teatro Concordia su 3 ordini di palchi.

Nel 1865 si inaugura l’acquedotto, anche se già dal Pelacchi si vede una cisterna nel Centro Storico.

Nel 1882 avviene l’inaugurazione della Banca Mutua Popolare e accanto sorgono una fontana in marmo e l’albergo Michetti.

Nel 1896 nasce la Torre Civica dell’Azzurri mentre nel 1922 nasce l’Istituto Salesiani, divenuto Istituto Musicale fino al 1964.

Nel 1935 iniziano i lavori per i portici che finiranno dopo la seconda guerra mondiale, prima vi erano dei giardini e i cortili delle case.

Nel Borgo vi era presente la ferrovia che percorreva dalla galleria e con un cavalcavia di ferro, seguito da un viadotto con arcate in muratura, andava verso Valdragone, passando tra l’attuale chiesa Michelucci e le scuole.

Chiesa Sant’Antimo o Chiesa del Suffragio

Dal catasto pelacchi nel 1776 risulta che la Chiesa fosse divisa in due distine; Sant’Antimo era la Chiesa pubblica sulla piazza e retrostante a questa vi era una piccola Cappella privata della veneranda Compagnia di Santa Croce nel catasto Santucci.

Nel 1823 appaiono unite con il nome di Sant’Antimo e nel 1878viene realizzato il campanile del Reffi Oratorio della Madonna di Ventura, posizionato sulla strada per Acquaviva. Questo campanile conteneva un dipinto che raffigurava la crocefissione settecentesca con S. Pietro martire e S. Tommaso d’Aquino, proveniente dal Convento di San Domenico di Forlì, Paliotto policromo del 1739 a destra di S. Agata e San Marino della fine del sec. XVIII processione del 5 febbraio.

Da tempi lontani si venerava l’immagine di una Madonna con in grembo Gesù bambino e due angioletti che incoronano la Madonna. Sullo sfondo un paesaggio accennato con le tre torri. Questa tela è di un autore ignoto (la tela mentre si costruisce la chiesa viene custodita in Sant’Antimo, mentre nel periodo della guerra viene staccata dalla cornice e portata dalle Clarisse in Città), veniva chiamata Madonna della Rupe o Cella del greppo in quanto era situata nella rupe, la celletta aveva una forma rettangolare con la porta d’ingresso a ponente e abside ad oriente, una piccola campana sul tetto richiamava i fedeli e vi si accendeva per un sentiero disagevole, l’attuale posto non è quello d’origine dopo un restauro nel 1759.

Nel 1775 la Pia Unione Laicale dei F.lli Diviti della Madonna (composta da 53 capi famiglia e nel 1808 diventano confraternita) deliberò la costruzione della nuova chiesa su un’area nominata Aia della Matrona donata da F. Begni, l’attuale Bar Forcellini.

La costruzione iniziò nel 1780 e dopo 21 anni e tante vicissitudini, fu conclusa e consacrata nel 1801, nel 1809 fu fatta cantoria all’int. e nel 1812 fu eretto il campanile che verrà abbattuto nel 1856 per problemi di instabilità, ne fu fatto un altro dal Reffi e fu ampliata la chiesa nelle cappelle laterali di sinistra. Nel 1942 divenne Santuario della Beata Vergine della Consolazione, nel 1944 fu in parte demolita da colpi di artiglieria unico, Festa della madonna prima domenica di giungo dopo che San Marino si salvò dal terremoto 1781 in Romagna 1962- 67 Santuario della Beata Vergine della Consolazione del Michelucci.